Le Storie
…anzi, dopo avermici avvezzata ci avevo gusto ancor io…
Questa è la sintesi di un processo per stupro celebrato dal Vicario di Scarperia.
Il processo
Addì 17 aprile 1770
Si ripose in atti un esame spontaneo di Maria Anna di Mattia Ballini, del tenore che segue.
(…)
D: Il suo nome, cognome età Patria ed Esercizio.
R: Io sono e mi chiamo Maria Anna di Mattia Ballini, sono del popolo di San Bartolomeo a Monte Aguto, podesteria di Barberino come vi gl’ho detto son in età di ventiotto anni incirca e fò il mestiere della contadina.
D: Che cosa gli occorra rappresentare alla Corte giacchè ha fatto istanza di essere esaminata e sentita.
R: Io devo dirgli che tre anni fa presi amicizia con un certo Tito degli Innocenti, che stà con Domenico Carmagnini, al podere del Signor Carlo Borghi, detto Le Fontanelle e nel progresso della nostra amicizia egli veniva a veglia in casa nostra e di giorno e di sera e in tale occasione ora discorreva con una mia sorella per nome Maria ed ora con me e quando mi trovava per i campi e per i boschi colle bestie sempre mi faceva degli scherzi e dicendomi di voler cosarmi ed io sempre ricusavo di far tali cose perché sono sempre stata ragazza di garbo e sapevo difendermi, e non seguiva mai nulla. Ma finalmente continuando il nostro amore ed amicizia affidatami alle promesse tante volte fattemi di volermi sposare nella passata estate, cioè al tempo della segatura, che eramo al principio d’Agosto non ricordandomi il giorno preciso, mi lasciai sedurre e mi feci cosare per il che restai gravida e per questo motivo io intendo che sia proceduto contro detto Tito degli Innocenti e che sia costretto a sposarmi.
D: Come facesse detto Tito degli Innocenti a cosare lei esaminata come dice.
R: Io dirò che una sera che fu la prima volta, circa l’ore due di notte, essendo sola in casa perché mio padre era a letto mia madre era fuori ed ancora le altre mie due sorelle ed essendo rimasta sola con detto Tito degli Innocenti mi appoggiò alla finestra della stanza dove eramo, si sbottonò i calzoni e cavando fuori l’uccello me l’appoggio alla mia sporta ma siccome non ebbamo tutto il comodo non sentii nulla e dopo essersi dimenato lo rimesse dentro i calzoni e dopo aver discorso un poco se ne andò via.
D: Se lei abbia avuta occasione e comodo di più trattare e farsi conoscere carnalmente dal detto Tito degli Innocenti.
R: Io certamente gli dirò che essendo un giorno a fare la saggina che eramo sempre ai primi d’agosto dell’anno 1769 comparve lì da me detto Tito degli Innocenti e gettatomi in terra si sbottonò nuovamente i calzoni cavando fuori l’uccello, cioè quel coso dove gli uomini pisciano ed alzatomi la gonnella me lo messe dentro la mia natura ed avendomelo messo tutto per bene dentro perché si fece tutto il nostro comodo, sentii male moltissimo e dopo essersi dimenato alquanto sentii colare dentro la mia natura della roba calda.
D: In che maniera lei esaminata siasi avveduta d’esser rimasta gravida.
R: Io le dirò che non m’avviddi d’esser gravida se non nel mese di gennaio 1770 perché sentii roba che si muoveva nel mio corpo ma io per altro non mi credevo che fosse vero, ma facendomi toccare il corpo da mia madre per nome Maddalena mi disse “tu sei gravida”.
D: Se detto Tito degli Innocenti abbia conosciuto carnalmente lei esaminata altre volte a riserva delle sopranominate.
R: Detto Tito degli Innocenti m’averà conosciuto carnalmente circa dieci o dodici volte non ricordandomi bene di quante volte precisamente m’abbia cosato, anzi dopo avermici avvezzata ci avevo gusto ancor io, e questo seguiva sempre alla campagna, e quando io ero a guardare le pecore.
D: Se per l’avanti, che Tito degli Innocenti avesse che fare con lei esaminata avesse avuto che fare con altri uomini e quali.
R: Io a dirgli la verità non sono stata cosata da veruno altro che da detto Tito degli Innocenti e non sono stata neppure ricercata da altri a fare tali cose ed ero vergine.
D: In che maniera precisamente si condusse a farsi conoscere carnalmente da detto Tito degli Innocenti.
R: Io a dirgli la verità mi indussi a farmi cosare da detto Tito degli Innocenti per avermi pregata e ripregata e avermi finalmente promesso di sposarmi nel caso che mi avesse ingravidata e perciò caddi in questo errore.
D: Se vi sia alcuna persona informata di questa loro amicizia e quali.
R: Tutto il mio vicinato è inteso che detto Tito degli Innocenti veniva a fare all’amore da me, perché tutti lo vedevano venire in casa mia e ci vedevano anche fuori per i boschi e campi insieme.
(…)
D: Se dopo essersi avveduta d’esser gravida abbia lei esaminata avuto occasione di più trattare con detto Tito degli Innocenti.
R: Si Signore, che detto Tito degli Innocenti ha avuta occasione di trattare con me dopochè m’avveddi d’esser gravida, perchè glielo dissi, ed esso mi soggiunse che m’avrebbe sposata dopo la futura raccolta, e seguitò sempre a venire in casa a veglia, come prima; ma dopo che si scoperse da tutti i miei di casa della mia gravidanza, e essendogli stato parlato d’essa da mia madre non c’è più capitato, né io ho avuto più occasione di trattare seco.
D: Se vi sia alcuna persona, che sia informata di questa sua gravidanza, per opera di chi, e se se ne sia doluta con veruna persona di sua confidenza.
R: Lo sanno tutti di casa mia, il mio Padrone che è il Signor Cavaliere Bonamici di Prato ed il curato al quale raccontai tutto il seguito, anzi che il detto curato ha mandato più volte a chiamare detto Tito degli Innocenti e non c’è mai voluto andare essendosi sempre reso inobbediente alle sue chiamate, ma poi non me ne sono doluta con altri perché mi sono vergognata a parlarne.
D: Delle qualità personali del suddetto Tito degli Innocenti.
R: Detto Tito degli Innocenti è giovane di circa venticinque anni è scapolo e fa il mestiere di contadino come gli ho detto con Domenico Carmagnini al podere detto Le Fontanelle.
D: Che cosa dunque pretenda da detto Tito degli Innocenti.
R: Io voglio che adempisca alla promessa fattami di sposarmi giacché con le sue cosature mi ha resa gravida e così risarcisca il mio onore e perciò sono venuta a querela con detto Tito degli Innocenti perché si sia proceduto criminalmente come di ragione.
D: Se nel tempo degli amori passati fra lei esaminata e il suddetto Tito degli Innocenti abbia avuto luogo di ricevere dal medesimo regali di sorte veruna e quali.
R: No Signore, che non m’ha regalato cosa alcuna e solamente mi diceva che voleva sposarmi.
D: Se vi sia veruna persona informata che precedentemente allo stupro il suddetto Tito degli Innocenti promettesse a lei esaminata di sposarla.
R: Quando Tito degli Innocenti prometteva di sposarmi eramo a solo, a solo e non so che vi sia veruna persona informata di tali promesse a riserva che discorrendo un giorno con Angiolo Doni, che voleva fare all’amore meco il medesimo mi disse, che con me non v’era conclusione perché Tito degli Innocenti aveva detto che fin che campava stavo li per lui.
(…)
D: Se sappia se vi sia veruna persona informata che Tito egli Innocenti abbia stuprata e resa gravida lei esaminata.
R: Biagio Ramazzotti e sua moglie sono informati, anzi il suddetto Tito egli Innocenti confessò a Biagio Ramazzotti e alla sua moglie che mi aveva ingravidata.
(…) fu ordinato a due ostetriche Maddalena di Francesco Grementieri e Margherita Buffi (…) che attentamente visitassero nelle parti pudende e dove occorreva la suddetta Maria Anna Ballini qui presente mentre la Corte vuole da esse restare informata in che grado di verginità la medesima si ritrova, come pure se sia gravida (…)
(…)
Compare personalmente Margherita Buffi (…)
D: Che cosa gli occorra rappresentare ala Corte in sequela alla commissione poc’anzi ricevuta.
R: Avendo io con Maddalena di Francesco Grementieri visitata nelle parti pudende questa Maria Anna Ballini, che disse così chiamarsi, abbiamo ritrovato che essa non solamente non è più vergine, ma stuprata, e gravida da circa nove mesi e che questa è la prima sua gravidanza; che la medesima non sia più vergine habbiamo riscontrato, ed io pure l’ho riscontrato nell’introdurre le mie dita nella di lei natura, che ho trovato alquanto dilatata e rotti i pannicoli verginali; che sia gravida da circa nove mesi e che non abbia più partorito si rilevato dall’aversi veduto il di lei corpo gonfio e senza macchie e senza rughe e da l’aver trovato nelle di lei mammelle il latte (…)
Dopo le perizie delle due ostetriche, che confermano la gravidanza Maria Anna, seguono altre testimonianze.
R: Io sono e mi chiamo Salvadore di Giovanni Fiesoli garzone di Giuseppe Ballini lavoratore delle Monache di San Michele di Prato podere di Cambiaticcio (…)
(…)
D: Se lui testimone sappia per qual causa la detta Maria Anna Ballini si sia assentata dal luogo come dice.
R: Suppongo che detta Maria Anna Ballini siasi partita da casa sua per esser gravida.
D: In che modo il testimone sappia che detta Maria Anna Ballini sia gravida e se sappia per opera di chi.
R: Io ho sentito dire che detta Maria Anna Ballini sia gravida da Giovan Battista Ballini di lei fratello che fra l’altro mi disse ancora che era restata gravida per opera di Tito degli Innocenti che sta in casa di Giovan Domenico Carmagnini lavoratore al podere delle Fontanelle del Signore Balì Borghi di Firenze.
D: Se lui teste sappia che tra la suddetta Maria Anna Ballini e Tito degli Innocenti vi passasse veruna corrispondenza.
R: Io veramente non so se fra la suddetta Maria Anna Ballini e Tito degli Innocenti vi passasse veruna corrispondenza, ma le dirò bensì una sola volta, verso il mese di novembre, gli trovai insieme in un bosco delle Monache di San Michele di Prato, mie padrone, che fra l’altro detta Maria Anna Ballini aveva i suoi buoi nella mia saggina e io gne ne mandai via e più volte ho anche veduto Tito degli Innocenti andare nella casa detta Maria Anna Ballini (..).
(…)
D: Se lui testimone sappia se avanti che detta Maria Anna Ballini fosse resa gravida per causa di detto Tito degli Innocenti fosse una fanciulla onesta e da bene.
R: Io posso dirle di non aver mai sentito dire di detta Maria Anna Ballini cosa contraria all’onestà, ma che sia stata sempre fanciulla, da due anni in quà che la conosco, onesta e da bene perché ha sempre badato a fatti suoi (…)
D: Delle qualità personali di detto Tito degli Innocenti.
R: Per quanto è a mia notizia il detto Tito degli Innocenti è un giovane di anni venticinque incirca e l’ho conosciuto per un giovane di garbo e da bene e non ho mai sentito dire cosa alcuna di lui solo che questa volta abbia reso gravida Maria Anna Ballini.
(…)
R: Io sono e mi chiamo Antonio di Giovanni Doni son in età d’anni venti incirca, sono scapolo e fo il vetturale per la parte di Prato.
D: Se sappia oppure s’immagini la causa del suo presente esame e quale.
R: Signore no che io non so né posso immaginarmi per qual caso mi voglia esaminare tanto più che facendo il vetturale non stò mai a casa.
D: Se conosca lui testimone Tito degli Innocenti.
R: Si Signore che io conosco Tito degli Innocenti perché ci vediamo quando si va alla Messa e ordinariamente essendo dell’istessa cura si va all’istessa Chiesa e so che stà in casa di Giovan Domenico Carmagnini lavoratore del podere di Fontanelle del signor Balì Borghi di Firenze.
D: Se conosca lui testimone Maria Anna Ballini.
R: Si Signore che io conosco Maria Anna Ballini perchè mia vicina e siamo dell’istesso popolo di San Bartolomeo a Montaguto.
D: Se lui testimone abbia mai in tempo alcuno avuto occasione di trattare e conversare con detta Maria Anna Ballini o almeno in sua casa.
R: Io le dirò, che più volte sono stato in casa di detta Maria Anna Ballini e di giorno e di notte, ma senza veruno interesse.
D: Se lui testimone sappia chi sia solito andare a veglia in casa di detta Maria Anna Ballini.
R: Io non posso dirgli che vada a veglia e chi pratichi in casa di detta Ballini perché quando ci sono andato io per qualche servizio non c’ho trovato mai alcuna persona fuori di quelle persone di casa e perché facendo il vetturale stò poco e punto a casa.
D: Se lui testimone sappia che fra Tito degli Innocenti e Maria Anna Ballini vi passi veruna corrispondenza amorosa.
R: Siccome io non stò quasi mai a casa, perché faccio il vetturale come gli ho detto così non so dirle se tra i suddetti Tito degli Innocenti e Maria Anna Ballini vi passi o no veruna corrispondenza amorosa, solo che Giobatta Ballini già tempo fa mi disse che Tito degli Innocenti aveva ingravidata sua sorella per nome Maria Anna.
D: Se lui testimone sappia che detta Maria Anna Ballini prima che fosse gravida per opera di detto Tito degli Innocenti, fosse una fanciulla di garbo, onesta, e da bene.
R: Io veramente per l’avanti non ho sentito dire cosa alcuna di detta Maria Anna Ballini onde può credersi che fosse una ragazza onesta, e da bene, ma io poi non posso dargnene preciso ragguaglio, perché facendo il vetturale non stò mai casa.
D: Sulle qualità personali di detto Tito degli Innocenti.
R: Tito degli Innocenti è un giovane di garbo, e non ho mai sentito dire cosa alcuna di lui; anzi posso dire, che è più tosto semplice, ma ora ho sentito che abbia resa gravida Maria Anna Ballini, ed è uomo di circa venticinque ventisei anni e fa il mestiere di contadino con detto Giovan Domenico Carmagnini.
(…)
R: Io sono e mi chiamo Angiolo del fu Antonio Doni, sono in età d’anni ventisei incirca sono scapolo e faccio il mestiere di contadino nel podere del Signor Andrea Geppi di Prato al podere di Cambiaticcio.
D: Se lui testimone sappia o si immagini la causa del suo presente esame.
R: Io veramente mi suppongo, che voglia esaminarmi, per causa di Maria Anna figli di Mattia Ballini per essere partita da qualche giorno in qua dal luogo.
(…)
D: In che modo lui testimone sappia che detta Maria Anna Ballini sia partita di casa sua per esser gravida e per opera di chi sia restata gravida.
R: Io so che detta Maria Anna Ballini è partita di casa sua per esser gravida, perchè me l’ha detto Giobatta Ballini di lei fratello nelle passate feste di Pasqua d’uovo, e mi disse inoltre, che l’avea ingravidata Tito degli Innocenti (…)
D: Se lui testimone sappia che fra i suddetti Tito degli Innocenti e Maria Anna Ballini ci passasse alcuna amicizia.
R: Io le dirò che detto Tito degli Innocenti andava nella casa di detta Maria Anna Ballini a veglia di giorno e di notte perchè lo vedevo passare e lo vedevo entrare in casa sua e special modo le domeniche e la sera dei giorni di lavoro, ma poi non posso dirle altro.
(…)
D: Se lui testimone abbia avuto mai occasione di trattare con Maria Anna Ballini relativamente alla persona di Tito degli Innocenti.
R: Io non i ricordo di aver avuta mai occasione di trattare con Maria Anna Ballini della persona di Tito degli Innocenti.
D: Che su tal proposito faccia miglior riflessione e pensi meglio a dire la verità, mentre la suddetta Maria Anna Ballini ha deposto in giudizio con suo giuramento diversamente in specie che discorrendo lui testimone un giorno con la detta Maria Anna Ballini gli dicesse che con lei non v’era conclusione perché Tito degli Innocenti aveva detto che fino che campava sta li per lui.
R: Ma io non mi ricordo di queste cose.
D: Se lui testimone sappia che detta Maria Anna Ballini avanti che fosse resa gravida per opera di Tito degli Innocenti fosse una persona di garbo, onesta e da bene.
R: Sono due anni che sono vicino a detta Maria Anna Ballini e ho occasione di conoscerla e per quanto a mia notizia è stata sempre una fanciulla di garbo, onesta e da bene solo che questa volta ho sentito dire che siasi fatta ingravidare da Tito degli Innocenti come le ho detto.
D: Delle qualità personali di detto Tito degli Innocenti.
R: Detto Tito degli Innocenti è un giovane di venticinque o ventisesei anni è scapolo e in due anni che sono in quelle vicinanze l’ho sempre conosciuto per un giovane di garbo a riserva che ora che ha ingravidata Maria Anna Ballini e fa il mestiere di contadino in casa di Giovan Domenico Carmagnini.
(…)
R: Io sono e mi chiamo Biagio del fu Gio. Ramazzotti sono in età di anni ventiquattro incirca e fo il mestiere di contadino in podere di Monte Aguto d’attenenza del Signor Carlo Borghi di Firenze ed ho moglie senza figli.
D: Se sappia ovvero s’immagini la causa del suo presente esame.
R: Io mi suppongo che mi voglia esaminare per causa di Maria Anna figlia di Mattio Ballini per essere partita dal Popolo.
D: Se sappia lui testimone per quale causa la detta Maria Anna Ballini siasi partita dal Popolo, come ha detto.
R: Io ho sentito dire che detta Maria Anna Ballini siasi partita da casa sua per essere gravida.
D: In che maniera lui sappia che la detta Maria Anna Ballini siasi partita da casa sua per essere gravida per opera di chi sia rimasta gravida.
R: Io ho sentito dire dal di lei fratello per nome Giobatta, e me lo disse per la strada in occasione, chè andava alla Messa a Usella, e non so di chi sia rimasta gravida, perché detto Giobatta Ballini non me lo disse, ed io non glie lo cercai.
D: Se lui testimone conosca Tito degli Innocenti.
R: Si Signore che io conosco detto Tito degli Innocenti, perché mi sta vicino, ne sono amico ed ho occasione di praticarlo ogni giorno di festa quando vado alla Messa a Usella.
D: Se lui testimone sappia, che fra detto Tito degli Innocenti e Maria Anna Ballini, vi passasse veruna corrispondenza e amicizia.
R: Io non so che tra detto Tito degli Innocenti e Maria Anna Ballini, vi passasse alcuna amicizia, perché sono lontano da casa un mezzo miglio incirca e non gli ho mai veduti insieme in veruna occasione.
D: Se lui testimone sappia che detto Tito degli Innocenti andasse a veglia in casa di detta Maria Anna Ballini.
R: Può essere che detto Tito degli Innocenti vada in casa di detta Maria Anna Ballini, ma io non ne so nulla affatto, perché sono lontano come gli ho detto da casa sua.
D: Se lui testimone abbia mai avuto occasione di vedere insieme in qualunque luogo o tempo detto Tito degli Innocenti e Maria Anna Ballini.
R: Signornò che io non ho mai veduto insieme i suddetti Tito degli Innocenti e Maria Anna Ballini.
D: Se Tito degli Innocenti abbia in alcun tempo fatta veruna confidenza con lui testimone, giacchè ha deposto essergli amico e di praticarlo.
R: Tito degli Innocenti benchè ne sia amico e lo pratico non mi ha detto cosa alcuna ne ha fatta veruna confidenza.
D: Che averta bene a dire la verità, perché alla Corte è stato rappresentato che detto Tito degli Innocenti gli abbia confessato d’aver stuprata e resa gravida detta Maria Anna Ballini.
R: Io non so nulla perché detto Tito degli Innocenti non mi ha mai parlato d tali cose.
D: Se detta Maria Anna Ballini prima d’esser gravida fosse una fanciulla di buoni costumi onesta, e da bene.
R: Per le notizie che io ho la detta Maria Anna Ballini è stata sempre ragazza di buoni costumi, onesta e da bene per tutto il tempo che l’ho conosciuta a riserva che ora che il suo fratello Gio. Batta mi disse essersi fatta ingravidare.
D: Le qualità personali di detto Tito egli Innocenti.
R: Tito degli Innocenti averà circa 23 o 24 anni, per me è stato un giovane di garbo e del medesimo non ho mai sentito dir nulla, e fa il mestier di contadino con Gio. Dom. Carmagnini, come gli ho detto ed è scapolo.
(…)
Tito degli Innocenti più volte convocato presso la Corte di Scarperia non si presenta. Il Vicario invia gli atti alla Magistratura fiorentina, che conferma quanto gli viene proposto.
(…) Tito degli Innocenti abitante con Domenico Carmagnini al Podere delle Fontanelle Podesteria di Barberino, perché come persona dedita alla lussuria e poco curante delle Leggi divine ed umane (…) avendo preso amicizia con la dolente fanciulla onesta, e da bene, ed avendo continuato nelle medesime per più tempo. Finalmente si determinasse di stuprarla al quale effetto trovatala sola in un campo di saggina, annessa al di lei podere nei principi del mese di agosto p.p. 1769 effettivamente la stuprasse e la rendesse di se gravida, ed avendo di poi con essa reiterate le copule carnali, come e più meglio in processo (…). Ed avendo detto inquisito il tutto fatto e commesso dolosamente e arbitrariamente (…)
Ill.mi Signori (Otto di Guardia di Firenze)
(…)
Finalmente dalla finta confessione resultante dalla contumacia dell’inquisito alle citazioni (…)
Sarei del parere di condannare l’inquisito in lire trenta a forma della legge e nella spesa del parto e di questo giudizio da liquidarsi (…)
Addi 7 dicembre 1770
Il Magistrato approva.
Tito degli Innocenti verrà condannato a trenta lire di multa e nelle spese di parto e di giudizio.
(ASF Otto di guardia e balia del principato, 1678).